Le Firme e le Sigle

La casistica più diffusa in grafologia peritale è la verifica su firme/sigle che comporta sempre uno studio meticoloso e piuttosto delicato.

La firma infatti è la sottoscrizione del proprio nome, il “segno” più personale e distintivo di ciascun individuo, può  essere apposta su documenti, assegni, titoli, atti privati e pubblici, certificati, modulistica fiscale e amministrativa.
L’argomento “firme in contestazione” può riguardare firme apposte su qualsiasi documento di varia natura.
 
A proposito della verifica su firme/sigle, cito la terza legge grafica di Solange Pellat: “Non si può modificare la propria scrittura naturale se non accusando i segni dello sforzo compiuto per ottenere il cambiamento“.
E’ il caso della dissimulazione: ne risulta un gesto corticale, lento, controllato, spesso incerto e rigido.
 
Un’altra ipotesi particolarmente insidiosa in grafologia peritale riguarda l’imitazione alla quale si riferisce La legge della “direzione attentiva” dell’autore Ludwig Klages: “Le modifiche intenzionali hanno per oggetto i tratti che attirano di più l’attenzione: maiuscole, inizi di parola, lettere lunghe, la dimensione, la larghezza, l’assetto, segni particolari”.
 
L’esperto Perito grafologo saprà cogliere tutte le caratteristiche salienti ed i gesti personali e “coattivi” (che sfuggono cioè all’attenzione dello scrivente) per un adeguato studio e confronto della/delle firma/e in verifica con la documentazione comparativa (trattasi di sottoscrizioni di certa provenienza di mano quali per esempio la firma sulla carta d’identità).
E’ buona prassi essere in possesso di ampia documentazione comparativa in quanto la stessa permette un adeguato studio della variabilità grafica del soggetto scrivente.
 
Pertanto, il Perito grafologo saprà cogliere i gesti tipici del tratto grafico del soggetto scrivente per verificare l’autenticità o l’apocrifia della sottoscrizione.